Guerra. Storie dall’Ucraina

Gli ucraini raccontano la loro vita in guerra

“Nel 2014 ci nascondevamo negli scantinati e poi, di mattina, andavamo al lavoro”, Sofia, 30 anni, Kyiv

da | 8 Marzo 2022 | Guerra. Storie dall'Ucraina, Kyiv

 

Illustrated by Sophia Tomilenko

Sofia da Kyiv che per ragioni di sicurezza ha chiesto di non svelare il suo cognome risponde alla telefonata al suo posto di lavoro. Ha 30 anni ed è medico di famiglia. Ora, come pure prima della guerra, va al lavoro e riceve i pazienti cui numero attualmente è aumentato notevolmente. A detta di Sofia questo succede per il freddo negli scantinati e per i nervi. Sono aumentati i casi di influenza e di nervosismo, la gente cura problemi al cuore, alcuni fanno vaccinazioni. Ora ha più lavoro anche perché molti medici e infermieri sono partiti. Però Sofia è rimasta. Lo sapeva già il 24 febbraio, nel momento in cui ha sentito le esplosioni. Allora Sovia aveva capito che la Russia ha invaso l’Ucraina. Poi si è vestita ed è andata al lavoro per curare le persone che non smettono di ammalarsi neanche durante la guerra.

Questa è la seconda volta che la ragazza vive la guerra. La prima volta è stata nel 2014. La città in cui viveva la ragazza insieme alla sua famiglia nella regione di Donetsk è passata sotto controllo dei terroristi russi. La famiglia è dovuta partire per la loro posizione pro-ucraina perché i terrazzati li hanno denunciati. Ora Sofia non ha intenzione di lasciare Kyiv. Crede che la gente abbia bisogno di lei qui.

 “Se tutti scappano la gente sarebbe rimasta abbandonata senza aiuto, ragiona tranquillamente Sofia.

Non avevo ne paura ne desiderio di dover scappare. Anche nel 2014 quando nella regione di Donetsk c’erano i combattimenti attivi noi eravamo a casa. La mattina la passavamo negli scantinati e poi andavamo al lavoro. Gli amici ci invitano di venire all’ovest o all’estero. Offrono la casa però la gente qui ha bisogno di me. Io e la mia famiglia rimaniamo qui. Mi sento emotivamente meglio.

Sofia non ha paura di andare al lavoro accompagnata dal suono degli spari. Ha più difficoltà ad apprendere dai notiziari come i militari russi uccidono i civili, lasciano i bambini orfani e distruggono le città.

Al lavoro Sofia si distrae e fa ciò che sa fare bene: curare i malati. Si consola pensando che gli ucraini stanno sulla propria terra e quindi vinceranno. Inoltre le danno conforto cani e gatti.

Sofia sogna la vittoria dell’Ucraina, sogna che tutti i difensori tornino a casa sani e salvi. Poi vuole andare in ferie. Dice: “non voglio partire da nessuna parte. Voglio semplicemente stare a casa con la famiglia, rilassarmi e dormire. Desidero sentire che l’Ucraina abbia vinto allora andrò a riposare.

Altre storie