“Sono più utile qui. Dove posso andarmene”, Oleksandr Zakletskyy, 43 anni, Kyiv.
“A Mariupol, non sei più sorpreso quando muoiono vicini o amici, non distogli lo sguardo dai cadaveri,” Alevtyna Shevtsova, 32 anni, Mariupol
“I militari russi stuprano le donne e quelle morte le buttano nella spazzatura. Aprono le cantine in cui si nascondono le persone e le fucilano”, Anastasia Taran, 30 anni, Irpin-Lviv
“Оgni suono che senti potrebbe essere di una pallottola o di un proiettile che ti colpisce”, Roman, 35, Chernihiv
“Mia madre è in paradiso mentre la mia famiglia vive l’inferno”, Yulia Yashnikova, 22, Chernihiv
“I cadaveri nelle strade sono rimasti per tre giorni perché nessuno poteva portarli via”, Stefan, 23, Nova Kakhovka
“L’odio per i russi in tutto il paese è enorme, loro non sono graditi qui da nessuno”, Andrii, 44, Sumy
“Siamo corsi al rifugio e abbiamo visto un’esplosione”, Aliona, Zaporizhzhia — Leopoli
“Nel 2014 ci nascondevamo negli scantinati e poi, di mattina, andavamo al lavoro”, Sofia, 30 anni, Kyiv
“Ti possono uccidere senza pensarci sopra, senza nessuna logica”, Li Biletska, 27 anni, Kherson
“Sogno di andare in Russia e vandalizzare in un modo creativo la tomba di Putin”, Alla (84 anni) e Anatolii (89 anni), Kharkiv
